Anche la moda come in tutti i campi ha le sue regole e i suoi tempi per proporre capi attuali.
Ci sono 6 cose essenziali da sapere sul mondo della moda:
-Le settimane della moda non si sovrappongono mai. Solitamente inizia la stagione delle sfilate la dinamica New York poi seguono Londra, Milano e Parigi.
-Le settimane della moda femminile si svolgono a febbraio e a settembre, per quanto riguarda quella maschile si svolgono a gennaio e a giugno.
-Durante le sfilate di gennaio e febbraio vengono presentate le collezioni dell’autunno/inverno successivo, mentre le passerelle di giugno e settembre sono
dedicate alle collezioni della primavera/estate seguente.
-Quattro sono le “capitali della moda”: New York, Londra, Milano, Parigi, dette “Big four” Moda, e ciascuna città ospita ogni anno quattro settimane della
moda: due dedicate alle collezioni donna e due a quelle uomo.
-Come si fa ad assistere ad una sfilata? Per poter assistere alle sfilate delle fashion week, è necessario avere l’invito. Il pubblico di solito è composto
dagli addetti al settore: esperti di moda, giornalisti, buyers (compratori) .
-Due parole chiave sono importanti per distinguere due tipologie principali: haute couture e prêt à porter. Cosa si intende con questi due termini?
L’haute couture è l’alta moda: capi di lusso che sono veri e propri pezzi unici, e con un costo elevato destinati a una selezionata clientela.
Prêt à porter significa invece “pronto da indossare”. Con questo termine si intendono collezioni che seguono le regole della produzione di massa: i capi non
sono su misura ma realizzati in grande quantità, di solito il costo e’ maggiormente accessibile ad un pubblico più vasto.
La nota fondamentale però e’ il gusto e quindi si può essere eleganti anche non spendendo eccessivamente ma avendo l’innata capacita’ di saper abbinare i giusti colori, tessuti e modelli per ogni occasione della giornata.
Fortunatamente nel corso dei secoli la moda si e’ adattata alle esigenze dei tempi, e’ più leggera e pratica e si può essere molto trendy ed attuali in ogni circostanza cambiando gli accessori ed utilizzando anche gli stessi capi che diventano passepartout per ogni occasione.
“L’alta moda non mi è mai piaciuta. L’ho sempre trovata antica” diceva Krizia al secolo Mariuccia Mandelli che in questi giorni si e’ spenta all’eta’ di 90 anni.
Ne avrebbe compiuti 91 a gennaio, la stilista è morta “improvvisamente” nella sua casa a Milano per un malore, aveva accanto il marito Aldo Pinto.
Mariuccia è stata una straordinaria ed innovativa stilista di moda che, col nome di Krizia, ha contribuito a creare e sostenere la moda italiana nel mondo. Quella di Mariuccia Mandelli, e’ una storia tutta italiana e incarna il sogno del miracolo economico nel dopoguerra, abbraccia l’epoca dei grandi cambiamenti culturali degli anni sessanta/settanta. Nata il 31 gennaio del ’25 Krizia è una figura mitica nel panorama della moda italiana. Mentre il papa’ di Krizia dissipava il patrimonio familiare giocando a carte, da ragazzina rivelava subito la sua tendenza per la moda studiando, leggendo, tagliando, cucendo, disegnando e vestendo le sue bambole con i suoi abitini.
Vive la sua infanzia (siamo nel periodo della guerra) a Bergamo si trasferisce a Milano e fa un concorso di stato per diventare maestra.
Mariuccia racconta in una delle sue interviste, diventa maestrina e fa la pendolare Milano-Cassano d’Adda ogni mattina “per pagarsi l’università in Svizzera”.
Dopo qualche anno con un’amica apre una sartoria a Milano. Vende i “suoi” vestiti ai negozi, poi una fotografa della rivista Grazia si innamora delle sue creazioni e il suo nome inizia a girare nei negozi importanti.
Alla fine degli anni cinquanta Krizia da’ vita ad uno stile tutto suo. Il suo modo di creare moda consiste nel creare abiti con geometrie elaborate e nella ricerca di tessuti innovativi dando un’impronta fashion con contrasti, dal bianco e nero, oppure con tonalità che si scontrano con la rigidita’ del classico abito stile anni ’50.
Alla fine degli anni sessanta, propone le hot pants e in contemporanea con Mary Quant, la minigonna. Negli anni ’80 le sue creazioni sono le maglie dedicate agli animali e saranno indossate da personaggi come Lady Diana e Marella Agnelli.
Krizia non ama troppo le passerelle. Ma disegna sempre negli anni ’80 una linea di moda per uomo e diventa nell’88 “commendatore” assieme a Giorgio Armani e Valentino.
Purtroppo finisce nelle inchieste di Mani Pulite che coinvolgono l’alta moda milanese a metà anni novanta. Assieme a Ferrè e Santo Versace, prima viene condannata per corruzione, con l’accusa di aver pagato tangenti da 300 milioni di lire; poi la Cassazione ribalta l’accusa e viene scagionata in quanto vittima del reato di “concussione”.
Nel febbraio 2014 l’annuncio via web , la stilista decide di passare la mano a Shenzen Marisfrolg Fashion societa’ cinese, poiche’ e’ tempo di dare spazio alle nuove generazioni e alle innovazioni apportate dai giovani stilisti.