Leggere per me significa imprescindibilmente maneggiare carta stampata.
Per ragioni personali e professionali da qualche mese mi trovo ad aver a che fare con documenti in formato pdf mediamente intorno alle 200 pagine. Inevitabile è stato ricorrere ad un ebook reader.
Devo ammettere che nonostante le mie resistenze, l’aggeggio infernale si è rivelato utile e versatile.
Il peso dei libri si è ridotto a meno di 300gr, un solo libro di medie dimensioni (250/300 pp) pesa di più.
Un ebook è un file che può occupare sul pc fino ai 2/3 Megabyte e i principali lettori digitali hanno preinstallata una memoria di almeno 4 Giga.
Se sto per partire non devo affrontare l’ardua scelta di portarmi un solo o al massimo due compagni di viaggio su carta stampata, per poi magari scoprire che non era il tipo di lettura che mi aspettavo o che non ho avuto il tempo e la voglia di leggere neanche un paio di pagine.
E quanto spazio occupa un libro? Se voglio leggere durante il viaggio, resta fuori dalla valigia e devo incastrarlo malamente nel bagaglio a mano, insieme a bottiglia d’acqua, ombrello e occhiali da sole. E non vale solo per un viaggio lungo, basta essere pendolari.
Se poi il momento più propizio per leggere è la sera prima di addormentarsi, indubbiamente si conferma vincente l’ebook, per il suo formato più pratico ma soprattutto per lo schermo retroilluminato.
Nella diatriba book Vs ebook il libro cartaceo non regge il confronto.
Eppure a ben vedere il lettore in metropolitana o sul treno sembra essere tornato al libro cartaceo. Le ragioni sono le più svariate: è un libro ricevuto in regalo o in prestito, è un’acquisto dell’ultimo minuto in edicola, il fascino della carta resta irresistibile, ci si è dimenticati di ricaricare la batteria dell’ebook reader…
Il dilemma quindi non è di facile risoluzione. L’ebook reader sembra essere il classico avvento della tecnologia che risolve e semplifica alcuni problemi ma non costituisce una svolta epocale, un punto di non ritorno, come è stato per il passaggio dalla macchina da scrivere al computer o per la musica in formato digitale.
Qualche giorno fa ho cercato uno dei miei libri preferiti, “Un giorno questo dolore ti sarà utile” di Peter Cameron, edito da Adelphi nel 2007, definito dalla critica il nuovo Giovane Holden e nel 2011 diventato un film di discreto successo. Niente da fare, non esiste in formato ebook, così come diversi titoli di bestesellers.
D’altro canto, per gli scrittori emergenti il formato digitale dell’editoria rappresenta, sia per ragioni di visibilità sia per la significativa sostenibilità dei costi ridotti, una preziosa occasione di debutto.
Come per la televisione, i videogiochi, il web, il tapis roulant, lo smartphone, a fare la differenza non sembra essere l’innovazione in sé, ma l’effettivo utilizzo personale che intendiamo farne.
Book o ebook? Questo è il problema? Il sapore del dilemma resta squisitamente shakespeariano.