Grande affluenza di pubblico e applausi scroscianti per la Norma di Vincenzo Bellini in scena al Teatro Carlo Felice dove ha debuttato sabato pomeriggio: un successo meritato e da attribuire in primo luogo all’ottimo cast.
Un Opera lirica in due atti su libretto di Felice Romani, tratto dalla tragedia del francese Soumet – fu composta dal maestro catanese nel 1831 ma non tradisce i suoi quasi due secoli di età. Ambientata nelle Gallie al tempo dell’antica Roma, rivive a Genova con un allestimento in chiave contemporanea fra divise militari, armi da fuoco e messe in scena di violenze che purtroppo siamo abituati a vedere ancora oggi. Un successo per la nuova coproduzione del Teatro Carlo Felice con il Teatro Comunale di Bologna: “Norma“, composizione del 1831 di Vincenzo Bellini che narra la storia, ambientata nella Gallia dell’epoca romana, di una sacerdotessa innamorata del console romano Pollione, padre dei suoi figli è stata accolta da calorosi applausi alla sua prima, anche se per questo particolare allestimento è stato scelto di mettere in scena le due versioni realizzate da Vincenzo Bellini, in una raffinata messa a confronto tra una rappresentazione e l’altra portata in scena dai due cast scelti per l’occasione.
Nei panni della protagonista, il soprano oltre a sfoggiare un’adeguata presenza scenica, scolpisce imperiosamente i recitativi e sfodera una tempra incisiva nei passi di forza.
Norma per fraseggio, coloratura, interpretazione, una star del belcanto, capace di trainare tutto il cast.
Notevole l’effetto straordinario dato da un solo proiettore che illumina Norma e cancella tutto il resto nel momento della confessione, “Io stessa, il rogo ergete”. Buona prova per l’orchestra.
Una Norma che si conclude con notevolissimo successo di pubblico e che ben proietta il Teatro Carlo Felice.