Com’era il web nei primi anni del 2000? Si può fare ancora oggi un salto nel tempo con il sito Wayback Machine, ma bisogna sapere cosa cercare. Un tempo esisteva anche archive.org, che ora non è più funzionante. Ma per sapere come era veramente il web allora bisogna aver vissuto quegli anni o almeno bisogna trovare qualcuno che ce lo racconti. Allora molti snobbavano Internet, lo consideravano una diavoleria. Mi ricordo che nei primi anni ‘90 c’erano ingegneri, imprenditori e informatici che studiavano come sfruttare le potenzialità del web: pochissimi ci sono riusciti e nessun futurologo ci ha indovinato. Ad esempio dopo l’11 settembre e la guerra, alcuni esperti dichiararono che il web non sarebbe stato più gratis: tutte le previsioni si rivelarono errate. In quegli anni sembrava che il web fosse solo un passatempo, addirittura uno spreco di tempo. Moltissimi sostenevano che monetizzare e guadagnare con il web sarebbe sempre stato impossibile. Allora non esistevano influencer e star del web, ma i futurologi come al solito si sbagliavano! Non esisteva ancora la popolarità derivata dal web, semplicemente perché, per prima cosa, Internet non era popolare e solo una ristretta cerchia della popolazione era connessa. Allora per connettersi alla rete bisognava avere un modem analogico, velocità di 56 Kbps. Bisognava chiamare un tecnico che lo configurasse. Ogni volta che ci si connetteva a Internet bisognava fare una chiamata telefonica. Bisognava avere la linea telefonica libera e, nonostante questo, non sempre si riusciva a connettersi. Mi ricordo ancora i suoni strani, metallici che emetteva quel modem. Comunque ancora non c’era la dipendenza psicologica da Internet. Per me il web era un ottimo modo per raccogliere informazioni riguardo al mobbing, per stampare materiale di poesia, letteratura e psicologia. Per me il web era una grandissima scoperta tecnologica, visto che da bambino programmavo in Basic e con il linguaggio macchina uno Spectrum 48 k, che non poteva comunicare negli anni ‘80 con nessun altro computer. Ero sbalordito dal fatto che il web potesse connettere i computer di tutto il mondo e quindi le persone di tutto il mondo, potenzialmente. Nei primi anni del 2000 non c’era ancora il dominio incontrastato di Google e le persone usavano diversi motori di ricerca, molti dei quali oggi scomparsi. Facebook è nato nel 2004 e non andava granché. I giovani utilizzavano molto Myspace, un social network per artisti musicali, oggi scomparso. Non esisteva ancora alcuna bolla di filtraggio e per dirla con una canzone di Francesca Michielin non esisteva alcun grado di separazione. Certamente esistevano degli estremisti politici che facevano proselitismo e cercavano di fare rete. Erano molto popolari sul web i gruppi Yahoo e le mailing list. Allora si chattava molto e si discuteva delle possibili fregature che potevano derivare dalle chat, perché non si conosceva l’identità, né l’aspetto delle persone. Erano molto popolari i siti Geogities, che poi chiusero nel 2009. Io stesso avevo un sito Geocities, che aveva circa 1000 visitatori al giorno, che erano molti, considerato lo scarsissimo traffico del web di allora. Bisognava conoscere l’Html, magari avere anche nozioni di Html dinamico. I blog erano ancora agli albori ed erano soprattutto pieni di fuffa. Erano quasi tutti blog personali amatoriali, mentre oggi quelli visitati sono collettivi e settoriali, specifici. Essendo un appassionato di poesia, mi ricordo che in quegli anni c’erano molti siti amatoriali dedicati, gestiti da studenti nel loro tempo libero. I letterati non consideravano Internet. Anche molte case editrici non avevano un sito. I blog di moda e i travel blog non generavano ancora alcun guadagno. Di testate giornalistiche online ce n’erano pochissime. C’era ancora lo strapotere dei quotidiani cartacei. I siti porno allora erano tutti a pagamento. Youporn è nato nel 2006. Non c’era ancora la diffusione del porno di massa, il revenge porn, etc etc. In quegli anni il web era il luogo per antonomasia degli smanettoni, dei cosiddetti nerd con il loro espertismo. Si poteva essere hackerati facilmente. Gli antivirus non erano così efficaci come oggi. Moltissime cose sono cambiate nel giro di pochi anni. Si pensi solo che “La psicologia di Internet” di Patricia Wallace è stato aggiornato e rivisto diverse volte, e oggi è preistoria, ci ricorda solo come eravamo e com’era un tempo il web.