Un sabato mattina mi sono ritrovata a Via Veneto e in una traversa poco distante e precisamente a Via Boncompagni ho varcato la soglia di un museo, non molto pubblicizzato, ma che vale assolutamente la pena di visitare e racchiude arti decorative, design e moda italiana dal 2°dopoguerra al periodo contemporaneo ovvero fino agli anni 1990: e’ il Museo Boncompagni Ludovisi di Roma.
E’ affidato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e fa parte del Polo Museale del Lazio, l’ingresso e’ gratuito.
La famiglia Boncompagni Ludovisi lo dono’ alla principessa Blanceflor de Bildt, la quale a sua volta lo dono’ allo Stato italiano per utilizzarlo per scopi artistici culturali e farlo fruire al pubblico.
All’interno ci sono 5 sale che contengono mobilia, arazzi, dipinti, ceramiche che arredavano il villino Boncompagni Ludovisi. Le opere vanno dal liberty, al futurismo, al Decò e al modernismo Romano.
Nelle varie sale il Museo espone abiti, accessori (circa 800 pezzi) e propone la moda italiana (e in parte anche francese) spaziando dai primi anni del ventesimo secolo, alla moda francese anni venti, e collezioni di abiti che abbracciano gli anni d’oro dell’alta moda italiana dagli anni 40’ in poi.
Nel Salone delle Vedute sono esposti, alcuni degli abiti che fanno parte del primo nucleo di donazioni al Museo: quelli di Fausto Sarli, Litrico, Gattinoni, Marella Ferrera, Valentino, Raffaella Curiel, Lorenzo Riva, Renato Balestra, Mila Schon, Laug, Sorelle Fontana e poi ancora abiti dagli anni Venti agli Ottanta, di Sorelle Botti, Nicola Zecca, Aurora Battilocchi, Maria Antonelli, Simonetta, Giorgio Armani, Laura Biagiotti, Enrico Coveri, Krizia.
Oltre questi stilisti ci sono abiti appartenuti a Palma Bucarelli, direttrice della Galleria Nazionale d’arte Moderna dal 1941 al 1975, che con la sua innata eleganza e decisa consapevolezza di donna intelligente ha condotto il massimo museo statale italiano di arte contemporanea ed e’ stata fotografata in serate di gala ed eventi importanti accanto a persone famose e potenti.
Del suo guardaroba la mostra e’ suddivisa in varie sezioni con 100 capi per tutte le occasioni, da sera, da cocktail, da giorno e accessori, indossati nell’arco di quarant’anni.
Una carrellata di abiti appartenuti e indossati da Palma Bucarelli:
Abito da sera di Nicola Zecca ispirato a un modello della Schiaparelli, 1948-1949, gros grain di seta damascata nera indossato nel 1949, in occasione del ricevimento annuale del Golf.
Abito da gran sera delle Sorelle Botti, 1949, raso di seta color avorio, lo indossò nel 1949 , in occasione del Gran Ballo dei Nastri presso la Galleria nazionale d’arte moderna.
Completo in due pezzi da pomeriggio di Simonetta Visconti, 1948-1949, di cotone indossato in due occasioni, il teatro La Fenice di Venezia e a Cortina nel 1950.
Abito da cocktail del 1955 in seta bianca con scollo all’americana e cintura in vita.
Abito da cocktail delle Sorelle Botti, anno 1956, in organza di seta rossa. L’abito era stato indossato da Palma Bucarelli nel luglio del 1956 in occasione della X edizione del Premio Strega.
Completo da cocktail in due pezzi delle Sorelle Botti, 1957, broccato di seta a fantasia orientale, polsi in visone, che la Bucarelli indossò in occasione del ricevimento in onore dell’architetto Alvar Aalto nel suo appartamento alla Galleria nazionale d’arte moderna, nel 1957.
Completo da giorno in due pezzi della Sartoria Battilocchi, lana tweed bianca e nera. Palma Bucarelli lo indossò nel 1957 all’inaugurazione della mostra “Capolavori del Museo Salomon R. Guggenheim di New York”.
Tailleur giacca e gonna di Antonio De Luca, anno 1958, lana color verde acquamarina, lo indossò in occasione dell’inaugurazione della mostra di Jackson Pollock, nel 1958; al polso portava un bracciale anni ’40 in oro e corallo di Afro.
Completo da gran sera su modello Balenciaga delle Sorelle Botti, 1959, abito in raso di seta rosa intenso, mantello in broccato di seta oro e rosa che fu indossato nel 1959 al Quirinale, per il Gran Gala in onore dei Reali di Grecia.
Abito da cocktail di Germana Marucelli, anni sessanta, seta ricoperta di paillettes nei toni del verde, giallo e rosa. L’abito è indossato da Palma Bucarelli in una fotografia del 1966.
Abito da sera di Maria Antonelli, anni sessanta, lurex matelassé dorato ricamato con filo di lamé color oro e paillettes, canutiglia, perline color oro, turchesi, corallo.
Poi abiti, accessori, cappelli e gioielli d’epoca anni ’20 della Sartoria Paradisi e della giornalista di moda Maria Vittoria Caruso Alfonsi. Questa giornalista ha donato circa 80 pezzi del suo guardaroba e rappresenta la moda dagli anni ’50 agli anni ’80. La sua collezione rappresenta il gusto italiano e francese e l’evoluzione del costume di quegli anni osservato dall’occhio attento della giornalista di moda.
Sono rimasta affascinata dalla collezione di cappellini a larghe tese, con veletta stile anni ’30-40, piccolini in stile anni ‘50, ventagli preziosi, ombrellini, borse con perline, bijoux e i bozzetti di abiti in stile anni ’50, con ritratti di donne antiche che facevano da sfondo alla vetrina in mostra.
Una vera chicca per chi ama la moda e vuole fare un’excursus nella moda del ‘900!