SE MI L ASCI NON VALE
Ennesina fatica di Vincenzo Salemme questa simpaticissima pellicola che racconta delle vicissitudini di due amici entrambi abbandonati dalle rispettive fidanzate e che covano una vendetta verso le ex: Vincenzo ( Salemme ) e Paolo ( Calabresi ) decidono insieme di adottare una iniziativa per farla finita con il dolore che le ex hanno provocato loro.
Un vero e proprio machiavello l’artifizio inventato: ciascuno di loro dovrà avvicinare la ex dell’altro, conquistarla, farla innamorare perdutamente e poi……….abbandonarla: occhio per occhio, dente per dente, quindi; tutto sembra perfettamente congegnato, lo studio delle ex da parte dei due abbandonati è lungo e puntuale ma il caso ci mette lo zampino: Vincenzo dovrà accalappiare la ex di Paolo mostrando un lato della sua personalità che non possiede proprio: la ricchezza e Paolo dovrà dimostrare alla ex di Vincenzo che la sua passione per l’alimentazione vegana è almeno pari a quella della donna da conquistare, Sara, interpretata da una pimpantissima Serena Autieri.
Passati all’azione Paolo trova un amico che gli mette a disposizione un Mercedes: ha quindi bisogno di un autista e si imbatte in Alberto ( Carlo Buccirosso, splendido ), un attore spiantato in vena di grandeur che non possiede, che quasi gli farà le scarpe; Vincenzo “ aggancia “ con una serie di ben congegnati appostamenti la bella Sara……….
La commedia scorre allegra, guarnita da simpaticissime e colorate espressioni in dialetto napoletano e corredata da una ambientazione che soltanto Napoli può esprimere, i personaggi sono ben indovinati ed altrettanto bene gestiti dalla regia dello stesso Salemme ( anche coautore del testo e della sceneggiatura ) che è riuscito così’ ad egregiamente descrivere i due temi principali del film: l’amicizia e l’amore.
Due parole per gli attori: tutti molto comunicativi, comici, credibili: Buccirosso veste stavolta i panni di un antagonista di Salemme e non di un suo collaboratore e l’effetto comico che ne deriva è maggiormente amplificato, mentre il buon Paolo Calabresi, flemmatico ed a volte stordito dalla parte, è riuscito ad interpretare egregiamente la parte del comico – romantico attratto ed irretito da una splendida Serena Autieri che, con lui, tesse una storia d’amore delicata seppur venata di comicità sopraffina; Tosca D’Aquino ha espresso in maniera raffinata ed espressiva la sua parte, di spessore non indifferente ma soprattutto estremamente comica.
Le ciliegine sulla torta, Carlo Giuffrè, nella parte dell’anziano padre di Paolo da lui abilmente sostenuta ed alla quale è riuscito a conferire uno spessore umano non comune ed il gradito, forse dovuto, omaggio a Pino Daniele con la sua “ Che male c’è “ che, insieme a “ Vita mia “ ed alla “ Primavera “ di Vivaldi costituiscono insieme la colonna sonora del film.
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