Ruggero ( Alessandro Gassman ) è un cuoco solitario perennemente imbarcato su una nave sulla quale viene ospitato, destinazione Montevideo, un cantante stravagante quanto sfortunato, Gegè ( Rocco Papaleo ); il comandante della nave, De Lorenzo ( Massimiliano Gallo ), scontento della sua carriera perché aspira a comandare una nave da crociera, è l’interfaccia tra i du, tra i quali, a pelle, non corre buon sangue.
Gegè deve recarsi, dopo trent’anni che ne manca, a Montevideo per un concerto dal quale dovrebbe trarre un po’ di denaro per risollevare le sue sorti ma tutto volge contro di lui, anche il cuoco che lo ostacola, fino a quando un certo evento li costringe, in maniera inattesa, a collaborare forzatamente.
Una donna graziosa ( Gilda Mandarino, interpretata dalla spumeggiante Luz Cipriota ), organizzatrice dell’evento che dovrebbe rilanciare Gegè, è li ad accoglierlo e………..
Il film, della durata di 102’, uscirà in sala dal 18 febbraio ed è diretto da Rocco Papaleo, regista non più alla sua prima esperienza nella qualifica, che, stavolta, non sembra ottenere granché di risultato sotto quell’aspetto del divertimento che tanto piace a Papaleo attore comico: il film, salvo che per il ripetersi dello schema musica-viaggi-amicizia tipico dell’attore basilisco non appare grandemente significativo, si trascina con tanta malinconia sull’onda dell’omonima canzone di Paolo Conte e costituisce un invito a guardare lontano, oltre l’orizzonte di chi, malgrado tutto, spera sempre nel domani.
Certo, allo spettatore comune potrebbe apparire non facile comprendere perché Papaleo sia voluto andare fino in Uruguay per una ambientazione che si sarebbe potuta localizzare più vicino, proprio in forza del principio da lui sempre affermato che la Basilicata è proprio terra di films; salvo pensare, con un volo pindarico, ad un accostamento del tipo “ Uruguay cost to cost “, ma Papaleo ha giustificato la scelta come un accostamento tra la sua regione d’origine ed il sonnolento stato sudamericano……..
L’unico motivo di attenzione per il film appare essere il senso di inappagatezza dei due personaggi, Ruggero e Gegè, il loro fallimento interiore al quale, particolarmente Gegé, cercano per vie diverse di reagire a bordo di una nave piuttosto sconquassata che rappresenta ipoteticamente il loro modo di vivere.
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