Il sogno di tutti i tifosi e amanti del calcio è quello di poter scendere in campo affianco ai propri beniamini, ma soprattutto quello di poter vedere la propria squadra alzare in cielo il maggior numero di trofei. Questo è dovuto ad un incredibile senso di appartenenza e di vicinanza ad una realtà che teoricamente appartiene solo a chi effettivamente segna e vince nel match domenicale, ma che comunque farà sempre dire al supporter di turno la frase: “Evviva! Abbiamo segnato”. Usare il plurale ci fa sentire parte di qualcosa di più grande che coinvolge tutti coloro che amano una determinata squadra o anche solo stravedono per un giocatore e tutto ciò è straordinariamente bello. Sì, perchè in tal modo i calciatori sanno che dovranno sempre dare il massimo, hanno sulle spalle le gioie e i malumori della tifoseria che si aspetta da loro prestazioni di livello e sanno anche che nei momenti di sconforto agonistico loro ci saranno, magari criticheranno, ma i VERI tifosi sono coloro che ogni domenica seguiranno la squadra nonostante venga da una serie di sconfitte o da un periodo di espressione calcistica modesta. Normalmente quando qualcosa non va, si tende a tagliare la testa dell’allenatore esonerandolo e dunque sostituendolo con altro coach ritenuto essere più adatto per risollevare le sorti della squadra. Essere allenatore non è semplice, i tifosi e la dirigenza molto spesso se ne dimenticano e la sete di risultati positivi porta a cambiare in continuazione creando molte volte confusione sia a livello ambientale, sia più nello specifico nella mentalità dei calciatori che fino alla precedente partita avevano memorizzato gli schemi e gli stili di gioco dell’allenatore precedente e che ora sono costretti ad un improvviso dietrofront per riadattarsi alle nuove tattiche.
Il calcio è sempre stato così e così continuerà ad essere, ma i tifosi delle proprie squadre possono provare l’esperienza di essere allenatore di un club di livello attraverso i videogiochi. C’è chi ci gioca solo per divertimento e chi invece deve assolutamente vincere ad ogni costo. Anche se si tratta di una realtà virtuale, trovarsi alla guida di un gruppo di giocatori con determinati obiettivi da raggiungere entro la fine della stagione pena l’esonero, può far capire a chi ha in mano quel joystick quanto possano pesare certe partite. Ovviamente se le cose dovessero andare male, non ci vorrebbe nulla a spegnere la consolle oppure iniziare una nuova partita, ma qui cercheremo di trattare la modalità carriera di FIFA come se ci trovassimo nella realtà.
Tutto parte dalle informazioni generali dell’allenatore dove ci si può sbizzarrire con i nomi e cognomi, nazionalità, età… La maggior parte di coloro che iniziano una carriera inseriranno il loro vero nome, altri lo inventeranno mentre altri ancora utilizzeranno nomi di allenatori affermati (come Jose Mourinho). Successivamente si procede con la scelta del team: è un’operazione difficoltosa per quelli che non sanno chi tentare di portare al trionfo. Per i tifosi sfegatati di una determinata squadra non ci saranno dubbi su quale società scegliere. In passato si potevano prendere tutte le squadre fin dal principio, ma con il passare degli anni il gioco si è innovato in modo tale da avvicinare ancor più l’esperienza di gioco al vero. Ora si parte da club minori (ad esempio di Serie B) e solo in un secondo momento, se tutto va bene, si riceve la chiamata importante. Partendo dunque da una squadra di medio/basso livello le aspettative della dirigenza saranno proporzionali al valore della rosa che dunque ci chiederà di raggiungere una salvezza tranquilla o di avanzare nella coppa nazionale fino ad un determinato turno. Dopo tutte queste premesse iniziali, è giunto il momento del calciomercato e delle amichevoli precampionato per comprendere dove operare in maniera più consistente. La cura dei particolari è clamorosa: i giocatori esperti non accettano di scendere in categorie inferiori, il prezzo di trasferimento deve essere trattato fino a trovare l’intesa col club di appartenenza, gli scout inviati in mezzo mondo scovano talenti da provare a portare in squadra per farli crescere e dunque generare plusvalenze, resistere alle offerte per i propri pupilli… insomma non importa chi decidiate di comprare, se lo svincolato di lusso, il bomber da 50 mln o la mezza cartuccia norvegese l’importante è che giochi bene e vi porti alla vittoria. Terminata la fase di allestimento della rosa si lascia la parola al campo e lì sarà solo una questione di abilità da parte di chi controlla la squadra. Le favole da raccontare sono innumerevoli: dal Burton Albion che vince clamorosamente la Premier League al Guingamp trionfatore della Champions. La libertà del videogioco permette al videogiocatore di poter scegliere se fare fortuna col suo club di partenza raggiungendo così traguardi storici oppure se cambiare squadra a fine stagione alla luce di offerte più appetitose. Questa modalità sarà anche un gioco, ma rappresenta con un’ottima affidabilità quello che realmente accade nella realtà che i nostri allenatori sono costretti a vivere ogni giorno. Siamo consapevoli che le pressioni sono di tutt’altro livello, però le emozioni provate dalla vittoria virtuale del Birmingham City non hanno nulla da invidiare a quelle reali di Inter, Milan, Juventus, per chi davvero ama i videogiochi. Questa modalità può far sognare tutti, dai bambini agli adulti: a volte basta davvero poco per sentirsi parte integrante di qualcosa di più grande, in questo caso basta solo accendere la playstation ed immaginare di essere seduto su una panchina (club o nazionale è indifferente) a sgolarsi con i propri giocatori, a prendersela con l’arbitro per le decisioni prese, a commuoversi per una vittoria importante o a manifestare il proprio disappunto per una sconfitta di fronte ai mass media. Non importa come sogniate, ciò che conta è che lo facciate, anche solo attraverso un videogame.